L’intervento sociale come progetto individualizzato secondo l’ottica sistemico-relazionale

Corso annuale. Approfondimento del processo di conoscenza nel lavoro sociale e la costruzione dell’ipotesi d’intervento.
Spesso l’articolazione dell’intervento sociale proposto appare poco calibrato rispetto al lavoro conoscitivo sul “caso”: il progetto rischia di risultare una “semplificazione” rispetto alla quantità di informazioni raccolte e di riflessioni attivate. Ė possibile lavorare in funzione di una ricaduta ancor più aderente alla storia dell’utente e al significato che in questa riveste il disagio o problema espresso.

Spesso l’articolazione dell’intervento sociale proposto appare poco calibrato rispetto al lavoro conoscitivo sul “caso”: il progetto rischia di risultare una “semplificazione” rispetto alla quantità di informazioni raccolte e di riflessioni attivate. Ė possibile lavorare in funzione di una ricaduta ancor più aderente alla storia dell’utente e al significato che in questa riveste il disagio o problema espresso.
L’ipotesi progettuale a cosa viene ancorata?
Ci sembra di poter definire “l’anello mancante”: nei fatti viene spesso sottostimata la possibilità di individuare “nessi” in grado di collegare la storia alla funzione del disagio e questo al possibile obiettivo di cambiamento verso il quale il progetto può orientare. La stessa fase prognostica, spesso espletata, a fronte di una richiesta Istituzionale, da un lato carica di responsabilità e dall’altra particolarmente incerta per l’operatore, può apportare speciale efficacia e visibilità al lavoro dell’assistente sociale se diventa opportunità di confronto nella relazione con l’utente, parte “viva” del processo di cambiamento e quindi strumento di confronto della flessibilità del sistema in cui l’utente si muove.
Il progetto, spesso connotato “solo” come intervento concreto, viceversa potrebbe ridefinirsi come abilità specifica e qualificata caratterizzante il processo d’aiuto messo in atto dagli assistenti sociali.

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Modalità

Il corso ha una durata complessiva di 12 mesi ( con sospensione del mese di agosto), si declina in incontri mensili di 5 ore dalle ore 9.00 alle ore 14.00, e comprende un seminario proposto dalla SRPF, per un totale di ore 68.
E’ previsto un esame finale con discussione di un elaborato.
La frequenza è obbligatoria ed è previsto un numero massimo di assenze non superiore al 20% del monte ore totale.

- Approccio all’ottica sistemico-relazionale
- -La teoria dei sistemi
- Il ciclo vitale
- Il processo di conoscenza sviluppato, nella relazione d’aiuto, attraverso la narrazione delle biografie di vita e le storie familiari
- La costruzione di ipotesi come struttura che connette la raccolta di informazioni (indagine sociale, visita domiciliare, colloquio)
- L’ascolto e le domande
- "La cantadora”
- L’approccio alle storie trigenerazionali e alle “possibili storie” future
- Il “saper sopportare” ciò che si ascolta e che si vede
- L’operatore e la Rete dei servizi: “un’unica relazione d’aiuto”
- L’uso del “concreto” e della realtà esterna come valenza trasformativa
- Esercitzioni
Nel corso dell’anno sarà proposto un seminario, organizzato dalla Srpf.

Iscrizione e costi

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi presso la Segreteria della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare sede di Roma.
Costi (comprensivi di Iva):
Quota d’iscrizione: euro 60.00
Quota mensile: euro 100.00
Quota d’esame: euro 50.00

Docenti

Prof. Carmine Saccu,
Medico Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, Direttore della Srpf srl, Presidente dell’Is.Me.s.
Dott.ssa Rupil Maria,
Psicologa, Dottore in Servizio Sociale, Didatta della Srpf srl
Dott. ssa Romana Giulia Colantonio,
Psicologa, Psicoterapeuta, Didatta della Srpf srl

il corso è stato accreditato con 25 punti dall'Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali.

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